Lemoncity – Il proprietario del Cat Cafè Aiko Ramsey si è raccontato ai nostri microfoni in un’intervista intensa, ripercorrendo un episodio che ha segnato profondamente la sua vita, cambiandone per sempre il corso.

Ramsey ha inizialmente chiarito alcune voci circolate in città a seguito di una conversazione avvenuta con alcuni suoi dipendenti. Secondo quanto dichiarato dal proprietario, le informazioni diffuse sarebbero state false e motivate da ripicca: una richiesta di aumento salariale sproporzionata rispetto alle ore effettivamente lavorate. Ramsey afferma infatti che uno dei soggetti coinvolti lavorava complessivamente 27 minuti a settimana, pretendendo tuttavia uno stipendio pari a 90.000 dollari settimanali.

Ma il momento più toccante dell’intervista arriva quando il proprietario del Cat Cafè torna indietro nel tempo, raccontando un episodio avvenuto in un noto locale di Lemoncity, già conosciuto per la presenza frequente di soggetti malfamati.

Secondo la sua testimonianza, a seguito di una probabile colluttazione, il proprietario del locale lo avrebbe colpito ripetutamente con un taser, fino a provocargli un infarto. Ramsey è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso, dove i medici hanno lottato per salvargli la vita. La sua sopravvivenza, racconta, è stata possibile solo grazie all’impianto di un pacemaker, che ancora oggi lo tiene in vita.

«Il mio sogno era entrare in Polizia, ma purtroppo dopo questa vicenda non ho più potuto avere accesso a questa carriera», ci ha confidato Ramsey.

Il rimpianto e la tristezza erano evidenti nei suoi occhi lucidi mentre rievocava il racconto, segnato da una passione spezzata e da un futuro immaginato che non ha potuto realizzarsi.

Dopo l’accaduto, Ramsey ha deciso di ripartire dal suo Cat Cafè, trasformandolo in un luogo accogliente e sicuro, un “rifugio tranquillo” dove i cittadini possano trascorrere il tempo in serenità. Proprio il trauma subito lo ha spinto a una scelta controcorrente: quella di non dotare il locale di un servizio di sicurezza interno. L’uso di armi, anche non letali, è per lui un ricordo troppo doloroso.

Alla domanda su come riesca a garantire l’ordine senza personale di sicurezza, Ramsey risponde con fermezza di non averne bisogno. Il Cat Cafè, afferma, è e resterà un luogo sicuro, pensato per una clientela che cerca un ambiente familiare e rispettoso. Qualora fosse necessario un intervento più severo, sarà la Polizia a occuparsene.

«Sono loro gli unici davvero abili e autorizzati a utilizzare certe armi, che siano bianche o meno», conclude.

Una storia dura, quella di Aiko Ramsey, che racconta non solo un episodio di violenza, ma anche la resilienza di chi ha trasformato un trauma in un progetto di accoglienza e comunità.

Weazel News – 18 dicembre 2025

A cura di Kiyomi Yamada

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  • Mizuki Yamashita
    (Caporedattore)

    Direttrice della testata, crede nel giornalismo fatto con attenzione, curiosità e rispetto per i fatti. Ama il lavoro dietro le quinte e ha un debole per le storie che contano davvero.

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